Il lavoro ruota attorno al gioco dello scambio d’identità sul fattore omonimia tra me e il duca. Viene quindi presentata la sua/mia versione dello studiolo, le ricche tarsie lignee lasciano il posto
al multistrato, gli uomini illustri sono ora i miei personaggi di riferimento.
Al centro della scena ci sono le effigi di Federico e quella del rivale Sigismondo Malatesta, entrambi nelle versioni arrivate a noi di Piero della Francesca. Il loro rapporto scontroso è richiamato dalle videoproiezioni sagomate, sui loro capelli e copricapi. Scene di boxe colorano di luce le loro menti a differenza del resto che risultata disegnato.